Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
[Camino con montanti decorati con coppie di divinità antiche conversanti]
Inventario
Numero inventario: M-1400_894b
Inventario storico di categoria: 1400/894b
Nuovo inventario di categoria: 11564
Stampa corrispondente: S-CL2418_19606IVS2: CL54735_14459
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: [Camino con montanti decorati con coppie di divinità antiche conversanti]
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1769 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 202 x 334; spess. 1,6-1,8
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a sinistra:
894.b.
In basso a destra:
Cav. Piranesi inv. e inc.
In basso a sinistra:
35
Osservazioni:
Osservazioni: Si tratta dell'unica tavola della raccolta in cui il camino occupa l'intero spazio della rappresentazione e non è messo in relazione alla parete cui si appoggia, né corredato di disegno in pianta. Ne consegue una notevole evidenza plastica del manufatto, che avanza tridimensionalmente abbracciando lo spazio dello spettatore con una curvatura monumentale.
Secondo Battaglia (1994, p. 243) questo camino “segna il più compiuto raggiungimento dell'artista nella sperimentazione da lui condotta su di un codice linguistico seicentesco e specificamente borrominiano”, come il lavoro condotto da Piranesi architetto sull'Aventino pochi anni prima nelle scelte stilistiche per il rinnovamento della chiesa dei Cavalieri di Malta.
Il fregio è costituito da un capitello ionico allungato sul tipo di quello presentato da Piranesi nella tavola XVI della Magnificenza, ossia uno dei due capitelli compositi sulle colonne del protiro In templo Divi Cosmatis (Gasparri in Mariani 2017, cat. 44, p. 179), il cui impiego in questo contesto ricorda il camino cinquecentesco nel salone di Palazzo Madama a Roma (Battaglia, ibidem).
Il fregio è inoltre arricchito con girali fioriti e protomi animali; al centro, tra foglie d'acanto e uccelli, si evidenzia un busto somigliante alle sculture in terracotta di ambito etrusco.
Il dinamismo decorativo è accentuato dalla presenza sui montanti di gruppi di figure (divinità in conversazione?) scolpiti a tutto tondo e dalla linea curva delle due cornucopie che chiudono sui lati la camera da fuoco. Alle estremità superiori di queste, busti di coniugi ritratti che Battaglia assimila al cammeo con busti-ritratto dell'imperatore Claudio e dei suoi familiari conservato presso il Kunsthinstorisches Museum di Vienna (ibidem).
Nella concavità del camino trova posto la cassetta porta carbone ornata dai consueti motivi tra i quali bucrani, encarpi e maschere teatrali.
Presso la Kunstbibliothek di Berlino si conserva un disegno per un camino che ha molta attinenza con questa tavola (Jacob 1975, n. 874, inv. 6304): sono abbozzate le volute del grande capitello ionico e lo sfondo dei montanti risulta così delineato, anche se ancora inesistenti le figure in conversazione; l'elemento centrale del fregio è differente, così come non sono accennati i girali d'acanto. Nel disegno, inoltre, compare un riferimento alla parete di fondo che non si ritrova nella tavola finale.
L'esecuzione tecnica delle figure, in particolare quelle intere sugli stipiti, è caratterizzata da linee parallele che modellano i volumi a tutto tondo, modalità operativa che contraddistingue il lavoro di Piranesi e bottega sulle matrici già dagli anni Cinquanta.
Per le ombreggiature che garantiscono il chiaroscuro sono stati impiegati i due procedimenti della doppia morsura (si veda l'ombra proiettata dalla cornucopia sullo sfondo luminoso a sinistra), e dell'approfondimento dei segni a bulino (come nel caso dell'ombra proiettata dalla voluta del capitello sul fondo, sempre a sinistra). Il fitto reticolato di segni all'acquaforte all'interno della camera da fuoco, molto compromesso dalla morsura acida, è stato ripristinato a bulino in diverse aree, tra le quali ben evidenti quelle sulla destra della cassetta porta carbone.
La cifra 5 del numero della tavola 35 risulta incisa su abrasione: nelle prime edizioni BAV, R.G. Arte Archeologia e GNAM la stampa era infatti numerata 32; nell'edizione settecentesca BiASA è numerata 35 a penna.Bibliografia
- Petrucci, 1953, p. 291, n. 894b, tav. 35
- Focillon, 1967, p. 356, n. 895
- Wilton-Ely, 1994, p. 919, n. 846
- Ficacci, 2000, 530, n. 658.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Giovanna Scaloni