Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
Posticum Panthei
Inventario
Numero inventario: M-1400_439a
Inventario storico di categoria: 1400/439A
Nuovo inventario di categoria: 11037
Stampa corrispondente: S-CL2407_19104,
S-FC101099Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: Posticum Panthei
Serie: Campus Martius Antiquae UrbisDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1762 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino, lastra acciaiata;
Misure: mm 209 x 448; spess. 1,6-1,7
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a sinistra:
439.a. Tab. XXIV.
In basso:
1. Posticum Panthei. 2. Reliquiae Xysti M. Agrippae, adhaerentes Pantheo. 3. Reliquiae Thermarum ipsius Agrippae.
Sotto a destra:
Vide indicem ruinar. num. 48. 49. 50.; a sinistra:
Piranesi F.
Osservazioni:
Osservazioni: Nella zona retrostante il Pantheon sorgevano le più antiche terme pubbliche di Roma fatte costruire da Agrippa tra il 25 e il 19 a.C., alimentate dall'acquedotto dell'acqua Vergine. Il complesso termale era noto alla metà del Settecento da un frammento della Forma Urbis e da disegni di epoca rinascimentale. Piranesi mette in evidenza gli avanzi della sala circolare, rifacimento di età severiana, della quale sono oggi visibili le murature in via dell'Arco della Ciambella, e la struttura del portico coperto destinato agli esercizi ginnici (Xystus).
Delle Terme di Agrippa tratterà anche Ridolfino Venuti nella Accurata, e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma (Roma, 1763, Parte II, Capo III, pp. 76-78), riportando la ricchezza degli ornamenti tra i quali una statua di giovane scolpita da Lisippo (Apoxyomenos). Sempre Venuti narrava che al tempo si vedevano alcuni avanzi dei muri appartenenti al portico delle terme (Xystus) ridotti a uso di forno, sagrestia e altre moderne fabbriche; altri avanzi ancora si potevano osservare nel sito vicino al Palazzo dell'Accademia Ecclesiastica. Gli stessi resti illustrati da Piranesi in questa tavola che volutamente non tiene conto delle “moderne fabbriche” di cui scrive Venuti.
La piccola veduta, di formato rettangolare molto allungato per consentire una ripresa spaziale a grandangolo, è condotta con l'inserimento dei consueti elementi stilistici che rimandano all'autore, tra i quali si devono notare le mani allungate dei personaggi in basso a sinistra, e le possenti schiene della figura maschile seduta in basso a sinistra, e dell'altra in piedi al centro che porta un bastone.
La superficie della matrice è acciaiata (cfr. Ghedin in Mariani, 2010, p. 19).
Sotto la numerazione Tab. XXIV in alto a sinistra si evidenzia un graffio, per eliminare il quale si è agito con raschietto e brunitoio, ripristinando quindi le linee del cielo con il bulino.Bibliografia
- Petrucci, 1953, n. 439a, tav. 24, p. 267
- Focillon, 1967, n. 455, p. 314
- Wilton-Ely, 1994, n. 586, p. 640
- Ficacci, 2000, n. 508, p. 413.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Giovanna Scaloni