Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
[Dettagli architettonici romani comparati con esempi greci da Le Roy]
Inventario
Numero inventario: M-1400_318
Inventario storico di categoria: 1400/318
Nuovo inventario di categoria: 10826
Stampa corrispondente: S-CL2399_18923IVS2: CL2399_18923
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: [Dettagli architettonici romani comparati con esempi greci da Le Roy]
Serie: Della magnificenza ed architettura de' romaniDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1761 ante (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 417 x 633; spess. 1,8-2,1
Iscrizioni
Iscrizioni: A sinistra dall'alto:
Tab. XXXV.; nel cartiglio:
Fig. VII. Fastigium / adfixum fronti / monumenti, quod / ostenditur fig. / V.
Al centro dall'alto a sinistra:
318; al centro: LES PLVS BEAVX MONVMENTS DE LA GRECE; a destra:
Fig I. Antae in templo Pantheon, A
Intersectae fenestrarum / coronide, B
, et antepagmentis obsessae; sotto:
Fig II. Schema fenestrarum aedis Erecthei / A
Hyperthyrum. B
Postes. C
Hyperthiri / capita, ultra perpendiculum postium / prodeuntia. D
Adjectio summis pos= / tibus facta, ne hyperthiri capita ita / prodeant, ut fulcro careant. / Ex Le-Royo part. 2.;
sotto ancora:
LES PLVS BEAVX MONVMENTS DE LA GRECE; sotto ancora:
Fig. XIII. / Athenis in monu= / mento Thesei.; sotto ancora: A
Corona et fascia, quae circumagitur in Sepulcro Metellae ad via Appiam; sotto ancora:
Fig. IX. et X. Ex cippo, / quod visitur transti= / berim in aedibus / Farnesiorum.; sotto ancora:
Ex Anaglypho in aedibus Marchionis Capponii
A destra dall'alto:
Fig. V. Latus veteris monumenti in praedio, vulgo, la Caffarella. / A
Fenestra quae ostenditur ortographice fig. VI. B
Vestigium parietum, et columnarum ejusdem monu= / menti. C
Vestigium parietum, et columnarum alterius monumenti ad VI. lapidem via Appia.; sotto:
Fig. XII. Ex Sar= / cophago in villa / Negronia ad / thermas Diocle= / tianas.
In basso a destra:
Piranesi F.
Osservazioni:
Osservazioni: La tavola, caratterizzata da un formato ragguardevole e una complessa impaginazione figurativa, presenta una serie di elementi decorativi tratti da monumenti romani di epoca imperiale, come il Pantheon (cfr. Garacci in Mariani, 2014, catt. 22-24), il mausoleo di Cecilia Metella (cfr. Salinitro in Mariani, 2014, catt. 192-197), o il sepolcro sulla Caffarella attribuito comunemente ad Annia Regilla (l'identificazione del monumento, databile al II secolo d.C., è ancora oggi dibattuta; cfr. Spera, 1999, pp. 205-207).
L'intento che sottende alla scelta di queste immagini, riferite ai capricci architettonici introdotti in Italia dalla Grecia, è duplice. Da un lato l'autore critica l'abbandono della maniera austera di età repubblicana in favore di ornamenti caratterizzati da linee ricurve o spezzate, secondo una moda affermatasi a suo avviso "da che venne in luce il capitello ionico a guisa di matrona" (p. 33); dall'altro esalta di fatto l'originalità estetica e formale della cultura romana per quella libertà creativa che portò a superare i modelli greci, contrapponendosi in questo all'opinione di Le Roy e Winckelmann che ritenevano l'arte romana essenzialmente imitativa.
Come già indicato da Ficacci (cfr. Ficacci, 2000, p. 356), l'esecuzione della matrice è ascrivibile certamente a Piranesi, sia per la magistrale invenzione compositiva sia per il linguaggio stilistico che la caratterizza. Con estrema chiarezza didascalica, senza per questo rinunciare alla qualità estetica dell'immagine, l'autore accosta su uno stesso piano di fondo le riproduzioni tridimensionali di reali elementi architettonici o di immaginari cartigli e frammenti lapidei; distingue in tal modo le singole opere e movimenta al contempo la composizione con gli effetti chiaroscurali dovuti alla differenza dei piani prospettici. Gli stilemi caratteristici di Piranesi sono evidenti anche nella variabilità del tratteggio: al tracciato meccanico dello sfondo e delle schematiche dimostrazioni architettoniche si contrappone la libertà segnica che traduce la scabrosità dei materiali o che da corpo alle mobili variazioni tonali che costruiscono i volumi dei rilievi.
L'inciso sfrutta in chiave pittorica le coperture con la vernice di riserva per modulare gli effetti luministici sulle superfici durante le diverse fasi di morsura; localizzati interventi a bulino si registrano in corrispondenza dei segni più scuri delle ombreggiature e delle fronde arboree presenti nella veduta del sepolcro sulla Caffarella.Bibliografia
- Petrucci, 1953, n. 318, tav. 35, p. 258
- Focillon, 1967, n. 963, p. 362
- Wilton-Ely, 1994, n. 795, p. 863
- Ficacci, 2000, n. 472, p. 383.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Ciro Salinitro