1746-1756 (Sec. XVIII)
mm 135 x 199, spess. 1,3-1,5
Osservazioni:
Osservazioni: Il Foro di Nerva, detto anche
Forum Transitorium dalla funzione di raccordo tra i Fori e la Suburra, fu costruito dal predecessore Domiziano nella campagna di restauri e ricostruzioni seguita all’incendio dell’80 d.C., ma venne inaugurato ufficialmente dal successore nel 97 d. C. Le cosiddette
Colonnacce, vicino al tempio di Minerva distrutto nel 1606 da Paolo V (da cui l’altro toponimo di
Forum Palladium), appartengono a un tratto del colonnato interno del muro perimetrale che circondava il Foro (LTUR,
Forum Nervae, II, pp. 307-311). In pavonazzetto con capitelli corinzi, le colonne superstiti reggono quanto rimane della trabeazione in marmo decorata da un fregio con scene di lavori femminili legati alla dea sfidata da Aracne (tema che si collegava alle funzioni giudiziarie qui amministrate); sopra era l’attico decorato con pannelli figurati di cui resta solo quello mostrato da Piranesi, raffigurante una donna con elmo e scudo, personificazione dei Pirusti, una delle popolazioni
in pacem receptae che costituivano il soggetto del ciclo figurativo.
Come in due immagini del medesimo scorcio del tutto analoghe per impostazione raccolte a distanza di decenni rispettivamente in
Alcune vedute di Archi Trionfali (Mariani, cat. 48) e nel 1770 in
Vedute di Roma (
M-1400_780; Hind 1922, p. 37), questa veduta mostra i resti antichi nel fitto reticolo urbano del vecchio Quartiere Alessandrino, sorto nel XVI secolo per opera del cardinale Michele Bonelli e completamente distrutto tra il 1931 e il 1933 per l’apertura di Via dell’Impero. Tramite la
Nuova Pianta di Nolli, realizzata nel 1748, possiamo agevolmente riconoscere, all’incrocio con la Strada Alessandrina che andava verso il Colosseo, la prospettiva di Strada della Croce Bianca che una fila di edifici separava dalla Strada del Sole. La figurazione è realizzata con successive morsure di acquaforte, rinforzando gli scuri con tocchi di bulino nelle rovine cadute a terra in primo piano, che così si staccano dalla prospettiva più chiara aperta verso il fondo della veduta.