1769 (Sec. XVIII)
mm 255 x 390; spess. 1,5-2,3
Sul verso della matrice: prove di tiralinee in un rettangolo; grande capitello con foglia d'acanto centrale.
Osservazioni:
Osservazioni: Il camino di gusto classicheggiante è caratterizzato da motivi ornamentali che assurgono, come sottolinea Battaglia (1994, 245), essi stessi a struttura portante dell'architettura, che si inserisce garbatamente nella parete di pertinenza.
Alle estremità del fregio percorso da una greca due sfingi alate, ricorrenti nei disegni piranesiani, e ispirate all'antico, più precisamente al capitello con sfingi di Villa Borghese, pubblicato nella
Magnificenza ed Architettura de' Romani, 1761, tav. XIII (Mariani 2017, cat. 41), e poi ripreso dall'architetto nei capitelli della facciata di Santa Maria del Priorato (si veda quanto scrive a tale proposito lo stesso autore nel
Ragionamento Apologetico, p. 3; cfr. Panza 2017, pp. 203-206). Anche i delfini che affiancano le sfingi, con le code avvoltolate che terminano in una rosetta, sono una citazione oltre che del capitello con delfini proveniente da Villa Adriana e oggi conservato nel Giardino della Pigna in Vaticano (Battaglia 1994, p. 225 e p. 224, fig. 62; cfr. a proposito cat. 91), anche di numerosi vasi antichi che saranno proposti da Piranesi nella sua raccolta
Vasi, Candelabri, Cippi, 1778 (I, tavv. 7, 27, 41, rami
M-1400_512, 533, 547; II, tav. 103, rame
M-1400_609).
Al centro del fregio una pigna avvolta da grandi foglie di acanto, tra due cornucopie. La leggera curvatura degli stipiti è modellata dal corpo di serpenti, con le teste che sporgono lateralmente in basso a formare la base del montante; tra le teste figurano geni fogliati impiegati a mo' di telamone. L'esecuzione all'acquaforte è rafforzata da pochi ritocchi a bulino nelle aree riguardate dagli elementi decorativi. Le linee corrose dall'acido per ottenere il fondo nero all'interno della camera da fuoco sono, come di consueto, definite a tecnica diretta.
Compare un'abrasione sotto al numero
42 in basso a sinistra; infatti, nelle prime edizioni BAV, R.G. Arte Archeologia e GNAM la tavola era numerata
43.
Sul verso della matrice si notano prove di tiralinee all'interno di un'area rettangolare (basamento di architettura?), e un grande capitello con foglia d'acanto centrale condotto a puntasecca. Si tratta di esercitazioni della bottega che si ritrovano con maggiore frequenza sulle matrici lavorate da Piranesi e bottega negli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, la cui presenza continua a caratterizzare una procedura in uso che si protrarrà fino ai tempi di Francesco (sull'argomento dei versi incisi, di centrale importanza nel Progetto Piranesi, cfr. Salinitro in Mariani 2014, pp. 57-64; Salinitro in Mariani 2017, pp. 57-63).