Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
La situazione degli altri due Ponti Quattro Capi, e Ferrato
Inventario
Numero inventario: M-1400_183
Inventario storico di categoria: 1400/183
Nuovo inventario di categoria: 10662
Stampa corrispondente: S-CL2396_18770IVS2: CL16132
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: La situazione degli altri due Ponti Quattro Capi, e Ferrato
Serie: Le antichità romaneDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 351 x 245; spess. 1,4-1,9
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a sinistra:
XIV; in alto al centro:
183; in alto a destra:
Tom. IV.
In basso:
Nelle passate Tavole ho rappresentato il Mausoleo e Ponte Elio Adriano, co gli avanzi dell'antico Ponte Trionfale a questo / contiguo; e parendomi cosa non men utile, che necessaria render compita la mia raccolta, anche coi Ponti, i quali esistono dentro / la Citta, ho voluto dimostrare nella presente figura la situazione degli altri due Ponti Quattro Capi, e Ferrato, così detti da Moder=/ ni, per mezzo de quali si passa all'Isola Tiberina detta di S. Bartolomeo; osservando nello stesso tempo gli avanzi di questa / Isola, quali sono stati da me suppliti del mancante di loro fabriche, distinguendolo con tinta più leggera, ed accennando l'esistente / con la più nera. 1. Ponte Fabricio. 2. Ponte Ferrato. 3. Avanzo della Poppa della Nave, come vedremo nella seguente tavola / 4. Tempio di Esculapio 5 Are piantate innanzi al Tempio sudetto 6. Guglia eretta nel mezzo della piazza. 7. Atrio dedicato ad / Esculapio nel mezzo dell'Isola con Statua di questa Deità. 8. Ospedale per gl'Infermi. 9. Statua di Giulio Cesare 10. Tempio di Giove Li=/ caonio con statua di questa Deità nel dinanzi. 11. Tempio, e statua di Fauno. 12. Statua di Semone Sango. 13. Carcere, nel quale / portavansi per un mese intero i Nobili condannati a morte. 14. Case dei tre Fratelli Anizj. 15. Pezzo della sudetta guglia / di granito innanzi alla Chiesa di S. Bartolomeo. 16. Are che si veggono nel cortiletto de PP. di questa Chiesa
Sotto a sinistra:
Piranesi Archit. dis. inc.
Sul verso della matrice: tracciati lineari e studi per strutture architettoniche varie
Osservazioni:
Osservazioni: L'impianto compositivo della tavola presenta l'antica pianta dell'isola Tiberina all'interno di un finto cartiglio, sotto al quale sono disposti tre reperti marmorei trovati sull'isola (cfr. cat. 214). Il primo, indicato in pianta con il numero 6, è un frammento dell'obelisco egizio crollato nel XVI secolo, di cui alcuni pezzi sono conservati al Museo Nazionale di Napoli. Il secondo è la base, scoperta nel 1574, su cui poggiava la statua dedicata al dio sabino Semo Sancus (n. 12), oggi ai Musei Vaticani (Galleria Lapidaria 47, 55; CIL VI, 567 - 30795). L'ultimo, infine, è l'ara (n. 5) dedicata a Aesculapio, attualmente conservata anch'essa ai Musei Vaticani (CIL VI, 3837).
L'analisi della lastra rivela un'esecuzione quasi interamente ad acquaforte, servendosi del tiralinee per delineare il tratteggio parallelo dello sfondo e di localizzati interventi a tecnica diretta per rafforzare il tono di alcuni dettagli della figurazione (vedi l'ombra sul ricciolo del cartiglio). In particolare, sono ripresi a bulino i tracciati di quelle “fabbriche” che lo stesso Piranesi dichiara di aver voluto raffigurare più scure, in modo da distinguerle dagli edifici non più esistenti indicati con linee più chiare, realizzate ad acquaforte.
La comparazione della matrice con gli esemplari a stampa consultati, ha evidenziato che il rame fu parzialmente revisionato prima della tiratura Firmin Didot. Nelle stampe tratte da questa edizione, infatti, a differenza delle precedenti (1756, 1784), risultano cassati i tracciati lineari relativi alla costruzione del disegno, in corrispondenza dei quali si riscontrano sulla matrice evidenti tracce di brunitura.
Le peculiarità tipologiche e stilistiche di questo rame ne riconducono l'esecuzione ai collaboratori di Piranesi (Monferini 1967, p. 300). Alla sua bottega sono attribuibili probabilmente anche le incisioni presenti sul verso, messe in luce dal restauro effettuato in occasione di questo studio. I tracciati più evidenti, eseguiti con tiralinee e puntasecca dopo l'incisione del recto (cfr. cat. 82), riguardano uno studio funzionale alla resa prospettica di parallelepipedi assemblati tra loro, a guisa di mura fortificate (vedi cat. 194). Poco sopra si registra un piccolo bozzetto raffigurante una sorta di atrio voltato, anch'esso reso di scorcio, che fa pensare ai rapidi disegni con scaloni monumentali presenti nel foglio conservato al British Museum di Londra (inv. 1908, 0616.19v); accanto a quest'ultimo si distingue poi un'ulteriore schizzo di colonna, con architrave leggermente accennato. Dalla parte opposta della lastra, invece, sono presenti diversi tracciati lineari, alcuni intervallati tra loro da un puntinato realizzato a punzone, riconducibili in parte alle morfologie segniche con cui spesso sono rese le planimetrie degli edifici.Bibliografia
- Petrucci, 1953, n. 183, tav. 14, p. 250
- Focillon, 1967, n. 349, p. 309
- Wilton-Ely, 1994, n. 482, p. 536
- Ficacci, 2000, n. 340, p. 292.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Ciro Salinitro