Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
Frontespizio Vindicibus et protectoribus bonarum artium
Inventario
Numero inventario: M-1400_169
Inventario storico di categoria: 1400/169
Nuovo inventario di categoria: 10648
Stampa corrispondente: S-CL2396_18756IVS2: CL54248_13971
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: Frontespizio Vindicibus et protectoribus bonarum artium
Serie: Le antichità romaneDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 409 x 553; spess. 1,3-1,7
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a sinistra:
II. Tom. IV. / 169; in basso a destra:
Gio. Batta. Piranesi invent. ed incise Osservazioni:
Osservazioni: La matrice è stata incisa da Piranesi per il frontespizio del quarto e ultimo tomo de Le Antichità Romane, dedicato alla rappresentazione dei ponti, dei teatri e dei portici edificati dai romani.
L'autore riprende nel soggetto prescelto iconografie affrontate anni addietro nella Prima Parte di Architetture, e Prospettive, 1743. Una similitudine si riscontra in particolare con la tavola Sala all'uso degli antichi Romani (Mariani 2010, p. 35, cat. 10), nel timpano sostenuto da colonne in prospettiva sul fondo, dettaglio compositivo che nel frontespizio viene sviluppato nelle due quinte laterali in un vero e proprio portico, essendo i portici uno degli argomenti centrali del quarto tomo.
Altra similitudine si può stabilire tra questa raffigurazione di una città percorsa da canali navigabili con grandi arcate in prospettiva e la tavola Ponte magnifico con Logge, ed Archi (Mariani 2010, p. 34, cat. 9), sempre nella Prima Parte. Inoltre, tra gli elementi grafici che accomunano questa incisione a quelle delle architetture dei primi anni Quaranta, è la vegetazione che ricade dal cornicione sotto il timpano e sotto il fregio, allo scopo di alleggerire pittoricamente la staticità della veduta. Anche la grande tavola Parte di ampio magnifico Porto, tra le architetture fantastiche pubblicate in Opere Varie, 1750 (Mariani 2010, p. 44, cat. 19) può essere considerata un precedente tematico per questa composizione.
Un disegno preparatorio per l'elaborazione della matrice, con dimensioni prossime a quelle del rame, si conserva in collezione privata (cfr. Scott 1975, p. 110, n. 127).
Il quarto tomo dell'opera, al pari degli altri tre, era dedicato a James Caulfield, visconte di Charlemont, e la dedica compariva nei primi stati delle stampe tirate da questa matrice sul fregio che sovrasta le quattro colonne centrali (“NOBILISSIMO VIRO IACOBO CAVLFIELD VICECOMITI / DE CHARLEMONT / BONARVM ARTIVM PROMOTORI MVNIFICENTISSIMO”, così negli esemplari a stampa Corsini, con dedica raschiata via dalla carta; BAV, Cicognara e Barberini; ABA; Braidense). L'intenzionale riferimento alla nazione del visconte e alla sua potenza sui mari è ribadito nella scelta iconografica adottata per questo frontespizio (si noti al centro in basso il dio Nettuno adagiato su un piedistallo).
L'osservazione della matrice pone in risalto l'abrasione effettuata dall'autore sul fregio in conseguenza della controversia insorta con Caulfield (cfr. Lettere di Giustificazione, 1757 e cat. 267; cfr. inoltre Hyde Minor 2006). In analogia con quanto riscontrato nei precedenti frontespizi dei tomi primo e terzo (catt. 2, 144), la dedica viene rimossa fingendo delle scalpellature sulla pietra, sull'esempio di quanto facevano gli imperatori antichi per la damnatio memoriae di personaggi invisi al potere. L'esemplare a stampa di secondo stato (anche detto “stato intermedio”, Donati 1950, p. 234) presso la BAV (Barberini) è da identificare tra quelli “colle dette sospensioni”, cui alludeva Piranesi nelle Lettere di Giustificazione (lettera del febbraio 1757, n. 2).
Sulle stesse tre righe dell'iscrizione dedicatoria eliminata viene infine incisa una generica intestazione: “VINDICIBVS ET PROTECTORIBVS / BONARVM ARTIVM / I. B. PIRANESIVS” (terzo stato presso Corsini; BAV, Barberini; ASL).
Tutta la composizione è risolta attraverso morsure multiple e profondi rientri a bulino, in particolar modo concentrati nelle campiture in ombra delle architetture.
Nell'area in basso, sottoposta a morsura più prolungata, l'acido ha attraversato la vernice di preparazione - probabilmente contenente impurità o non stesa perfettamente – corrodendo irregolarmente la trama segnica e rendendo discontinuo il tracciato grafico. Tale inconveniente viene sfruttato per rendere in stampa un'atmosfera umida e brumosa che ben si adatta all'ambientazione fluviale.
Nelle aree più luminose, sotto le barche al centro, i segni della morsura difettosa vengono abbassati col brunitoio e ripristinati con un bulino a sezione molto sottile. Nelle stesse zone brevi segmenti ad acquaforte proiettano sull'acqua le ombre dei remi e di altri dettagli, mentre piccoli tocchi di brunitoio contribuiscono a increspare la superficie dell'acqua, con procedimento simile a quello riscontrato sullo sfondo fluviale della Veduta del Sepolcro della Famiglia Plauzia (cat. 154).
Da osservare, infine, l'inserimento anche in questa incisione - in basso a sinistra - della figura di nudo virile di spalle con una lunga asta, presente in numerose vedute di Piranesi, ma già comparsa nelle acqueforti di Giambattista Tiepolo (sull'argomento cfr. cat. 120).Bibliografia
- Petrucci, 1953, n. 169, tav. 2, p. 250
- Focillon, 1967, n. 338, p. 308
- Wilton-Ely, 1994, n. 471, p. 524
- Ficacci, 2000, n. 329, p. 286.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Giovanna Scaloni