Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
[Camino con fregio decorato da due ritoni addossati]
Inventario
Numero inventario: M-1400_884b
Inventario storico di categoria: 1400/884b
Nuovo inventario di categoria: 11544
Stampa corrispondente: S-CL2418_19586IVS2: CL54715_14439
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: [Camino con fregio decorato da due ritoni addossati]
Serie: Diverse maniere d'adornare i cammini...Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1769 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 259 x 394; spess. 1,8-2,1
Iscrizioni
Iscrizioni: In basso al centro:
884.b
In basso a destra:
Cavalier Piranesi inv. e scolp.
In basso a sinistra:
15
Osservazioni:
Osservazioni: Con questa tavola orientata orizzontalmente ha inizio la sistemazione dei camini etrusco-romani all'interno dell'opera, uno per foglio. Nell'edizione dell'Accademia di San Luca e nell'edizione Firmin Didot, il cui ordine è stato ripreso nell'inventariazione dei rami in Calcografia, le stampe dei camini orizzontali seguono quelle delle tavole dei camini verticali organizzati su due livelli, e sono comunque inframezzate da camini egizi (per la composizione dell'opera cfr. Note a margine).
L'isolamento e l'ingrandimento dell'oggetto camino, del quale viene proposta sempre la pianta in basso, consente all'autore di concentrare l'attenzione sugli elementi architettonici e focalizzare sui particolari decorativi, resi graficamente con maggiore definizione: non a caso proprio nei camini orizzontali Piranesi introdurrà l'elemento del parafuoco impreziosito da una grande varietà di motivi iconografici. Contestualmente si riduce lo spazio dedicato alla parete. Un disegno preparatorio per questo camino è conservato presso la Kunstbibliothek di Berlino (Jacob 1975, n. 882, inv. 6312). La semplice struttura è organizzata attorno a tre emergenze compositive: la prima al centro dell'architrave è costituita dall'accostamento di due grandi rytha con teste di cavallo per i quali è stata ravveduta l'ispirazione di Piranesi ai due rytha di terracotta etruschi raffigurati nel Tomo I, tav. XXXV, del Recueil d'antiquités égyptiennes, étrusques, grecques et romaines di Caylus pubblicato a Parigi in sette volumi, dal 1752 al 1767 (Battaglia 1994, p. 218; sull'importanza che la raccolta ha avuto per la formazione dell'immaginario figurativo piranesiano si confronti il fondamentale saggio della studiosa p. 206, e Dirk Syndram 1990, pp. 192-196).
Le altre figurazioni che emergono con vigore plastico nella tavola sono quelle delle cariatidi con copricapo egizio e vesti panneggiate che rimandano ad ali di sparviero stilizzate presenti sui montanti. La posa innaturale delle braccia alzate a sostenere il bucranio, come fossero un raccordo architettonico, è accentuata dalla particolare fasciatura a bande di tessuto che le abbiglia, simile a quella della inumazione dei defunti in Egitto.
Il legame tra i due rytha e le importanti figure sui montanti è costituito da un grande festone a foglie di alloro, dove l'elemento vegetale affrontato con linguaggio lontano dalla mimesis e quasi astratto fa assumere al cordolo una funzione plastico-costruttiva più che ornamentale (si veda a questo proposito quanto scrive Piranesi stesso nel Ra- gionamento Apologetico, p. 12).
La contaminazione degli stili della quale Piranesi discute ampiamente nel suo scritto introduttivo alla raccolta, che vede l'artista impegnato nella creazione di un manufatto con prelievi dall'antico liberamente mescolati, trova in questa tavola un clamoroso riscontro. La purezza ed essenzialità dei pochi elementi ornamentali, tra i quali si deve evidenziare anche il fregio undato a marcare la cornice, fanno di questo camino l'esempio di uno stile che muove verso il neoclassico o che comunque, come notava Battaglia (1994, 245), già ne avverte i primi segnali. Nelle prime edizioni BAV, R.G. Arte Archeologia e GNAM la stampa derivante dalla matrice originale era numerata 13. Nell'edizione presso l'Accademia di San Luca la tavola era stata rinumerata 15. Dalle analisi condotte sulle incisioni per la pubblicazione di questo volume, in particolare dal confronto tra le diverse edizioni a stampa e il rame corrispondente, anche questa matrice è risultata essere una replica dell'originale perduto (cfr. Note a margine). Il tracciato segnico con il quale è stata elaborata questa lastra non corrisponde infatti ai segni presenti sulla stampa primigenia, ed è stato verificato che non esistono sulla matrice tracce di interventi meccanici dovuti a ripensamenti in corrispondenza delle variazioni (si osservino ad esempio le differenze sulla bocca del rithon a destra in stampa, e sui bucrani a decorazione dei montanti).
L'edizione Piranesi Frères nelle collezioni della Fondazione Cini (Venezia) ha inserita già la stampa da matrice replicata.
La matrice attualmente nelle collezioni della Calcoteca dell'ICG è comunque un prodotto di notevole qualità tecnica, anche se risulta priva dei graduali passaggi tonali impressi sull'originale e numerosi dettagli sono andati perduti, graficamente semplificati dall'incisore, quando non in alcuni casi mal riprodotti (si vedano le iscrizioni in greco, probabilmente incomprese, alla base dei montanti). L'inciso sul rame è finemente tessuto, le trame corrose dall'acido rimangono superficiali a garantire quell'aspetto raffinato d'insieme che doveva rispecchiare la stampa originale presa a modello; il bulino impiegato è capillare, mai grave, e si evidenziano all'interno della fiamma alcuni segni condotti a puntasecca per conferire al fuoco vaporosità. L'intervento diretto si nota anche nell'approfondimento delle ombre proiettate dall'architettura sulla sinistra (lato destro della matrice).Bibliografia
- Petrucci, 1953, p. 289, n. 884b, tav. 15
- Focillon, 1967, p. 355, n. 875
- Wilton-Ely, 1994, p. 905, n. 832
- Ficacci, 2000, p. 522, n. 644.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Giovanna Scaloni