1762 (Sec. XVIII)
mm 416 x 581; spess. 2,0-2,3
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M-1400_500. Piranesi ha condotto i suoi studi e realizzato i rilievi dei monumenti con grande preparazione tecnica, dimostrando di avere un considerevole bagaglio di conoscenze in campo archeologico, soprattutto nel settore dell'architettura romana. Spesso si soffermava a disegnare con estrema meticolosità i particolari decorativi o tecnici che aveva rilevato o, in alcuni casi, soltanto ipotizzato, perché evidentemente attribuiva loro un'importanza notevole. Le due tavole ora in esame sono un esempio di tale suo modo di procedere. Sulle due matrici l'autore ha inciso dettagli delle modanature presenti all'interno del tempio dorico, rappresentandoli a grandezza naturale o ridotti di un quarto, indicando anche le misure in palmi romani per timore che il restringimento o la dilatazione della carta che si verifica durante la stampa della matrice desse luogo a inesattezze, come tiene a precisare nella didascalia incisa sulla matrice.
La tavola VI mostra nella parte centrale, su un foglio rappresentato con l'artificio del
trompe l'oeil, alcuni particolari della trabeazione dorica e dei pilastri angolari che la sostengono, mentre le aree ai due lati riportano altri dettagli degli stessi elementi architettonici delineati al tratto.
La tavola VII raffigura, invece, i dettagli in sezione dei tre cornicioni presenti nella spelonca: quello dorico del primo ordine, quello del timpano spezzato della parete di fondo e quello del secondo ordine.
La parte del cornicione dorico, delineata a destra (lettere
A B F), è quella relativa al fastigio spezzato sulla parete di fondo e, accanto ad essa, è il dettaglio con i 18 gocciolatoi presenti su ogni tavoletta (
mutuli). La figura intermedia (lettera
E) presenta la sezione della trabeazione orizzontale, anch'essa sulla parete di fondo, con i suoi dentelli allungati presenti nelle architetture del II sec. a. C., e coronata nella parte superiore da una cornice di ovoli dalla forma piuttosto insolita. Ciò potrebbe però essere dovuto, secondo l'ipotesi avanzata dall'archeologo von Hesberg, a un'incomprensione di Piranesi (von Hesberg in Speciale 1979, p. 68, cat. 18). Infine, il cornicione inciso a sinistra (lettere
C D G) è quello che si trova nel punto d'incontro tra la parete e l'inizio della volta a botte della copertura; in questo caso la cornice a ovoli e i dentelli hanno le forme tipiche dell'architettura privata dell'epoca cui risale la decorazione (
ibidem).
Le matrici qui in esame sono eseguite ad acquaforte, con incisioni dirette delle linee di costruzione delle modanature. Le due lastre presentano vaste aree con segni di nettatura del metallo eseguita sulla superficie dopo gli interventi a bulino, e alcune correzioni: nella tav. VI (cat. 18) la
e di
Modanature nella scritta in alto a destra e la stessa lettera della medesima parola incisa a sinistra; nella matrice della tav. VII (cat. 19) si nota la correzione nel punto in cui è inciso l'asterisco in alto a sinistra; su tale lastra al centro della figurazione è presente un graffio rilevabile anche sulla corrispondente stampa.