Osservazioni:

Osservazioni: Piranesi illustra in queste due tavole il Senacolo (o Senato) delle donne istituito sul Quirinale dall'imperatore Eliogabalo (218-222) della dinastia dei Severi. Il Senaculum Mulierum si riuniva sul colle per deliberare su questioni tipiche del mondo femminile, dalla moda alla cosmesi senza trascurare argomenti connessi alla sessualità.
Piranesi ci informa che dell'edificio adibito alle riunioni delle donne, le cui rovine della scalinata si vedevano ai suoi tempi nel giardino dei Colonna, parlava già Flaminio Vacca nelle Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi della città di Roma nell'anno 1594 (Roma, 1594); e che Serlio ne aveva delineato i resti (I Sette libri dell'architettura, libro III, 1540).
Ma è significativo per comprendere gli equilibri e i partiti della politica culturale della metà del Settecento a Roma che Ridolfino Venuti, soprintendente alle antichità di Roma al tempo di Piranesi, per spiegare a quale edificio appartenessero quegli avanzi, si orientasse sulla linea interpretativa di Donati, citando a supporto anche quanto emergeva dagli studi e dalle indagini di Piranesi sugli stessi: “... nel Campo Quirinale, che è la parte piana del monte, vedonsi nel Giardino del Signor Contestabile Colonna alcuni residui di antico Edificio. Fu creduto ne' tempi passati falsamente da molti essere un residuo della Torre di Mecenate; viene pertanto rigettata questa opinione dal Donati, che piuttosto crede essere questo avanzo un residuo del Senacolo, o Curia delle donne, fondata sul Quirinale dall'Imperatore Eliogabalo […]; tanto più che la forma del medesimo delineata dal Serlio è somigliantissima al residuo suddetto […]. Ancora il Signor Piranesi, osservando le magnifiche scale, che incominciavano alle radici del Quirinale, pare che sia del medesimo sentimento...” (Venuti, Accurata e succinta descrizione..., Roma, 1763, Parte I, Capo III, p. 151).
In particolare Piranesi si concentra sugli imponenti marmi della trabeazione dell'edificio, mirabili per la grandezza e la finezza degli intagli. L'autore offre nella tavola XLVI un'interpretazione pittorica e di fantasia dei resti di fregio e cornice, che rimanda addirittura alle prime composizioni piranesiane degli anni Quaranta, nella serie Prima Parte di Architetture, e Prospettive (Mariani, 2010, catt. 1, 6-7). Mentre nella tavola tecnica sottostante propone una sezione verticale della scalinata che ascendeva al Senacolo, dimostrando di essersi confrontato con il disegno di Serlio; rimandava poi alla Scenographia del medesimo monumento alla tavola XLVII, che segue nell'opera, di cui la matrice risulta dispersa (cfr. cat. 118), nella quale proponeva anche il disegno in pianta del Senacolo delineato da Palladio sulla base delle reliquiae presenti sul colle Quirinale.