Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
Romae in aedibus Barberinorum
Inventario
Numero inventario: M-1400_393b
Inventario storico di categoria: 1400/393b
Nuovo inventario di categoria: 10968
Stampa corrispondente: S-CL2404_19044IVS2: CL2404_19044
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: Romae in aedibus Barberinorum
Serie: Lapides Capitolini Sive Fasti Consulares...Denominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1762 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 194 x 295; spess. 1,5-1,8
Iscrizioni
Iscrizioni: Nel cartiglio:
Romae in aedibus Barberinorum; in basso a destra:
Piranesi F.
Osservazioni:
Osservazioni: Le matrici in esame sono relative alle due vignette poste tra le pagine di testo del volume dedicato ai Lapides capitolini nelle quali Piranesi delineò due blocchi marmorei danneggiati dal tempo e circondati dalla vegetazione cresciuta intorno ad essi, con accanto frammenti di antiche cornici e capitelli.
Nella vignetta a pagina 37 (cat. 94), collocata alla fine dei Fasti Consolari, l'antico marmo mostra in maniera lacunosa, poiché manca la parte finale di ognuna delle sei righe (sei saturni), il testo di uno degli Elogia degli Scipioni realizzati per il sepolcro della famiglia lungo il tratto urbano della Via Appia Antica, pressi di Porta San Sebastiano.
L'epigrafe sepolcrale celebrativa riportata da Piranesi è quella più antica, riguardante l'elogium del console Lucio Cornelio Scipione inciso sul suo sarcofago: HONC OINO PLOIRVME COSENTIONT R[OMAE] / DVONORO OPTVMO FVISE VIRO / LVCIOM SCIPIONE FILIOS BARBATI / CONSOL CENSOR AIDILIS HIC FVET A[PVD VOS] / HIC CEPIT CORSICA ALERIAQVE VRBE / DEDET TEMPESTATEBVS AIDE MERETO[D] (CIL 06, 01287). Dopo la scoperta del sepolcro nel 1614 la parte di marmo recante l'epitaffio fu asportata e venduta prima a un tagliapietre e poi ai Barberini che la posero nella loro biblioteca del palazzo romano dove Piranesi la vide, come specifica la scritta situata al centro dell'incisione, in basso, su una piccola targa (Romae in aedibus Barberinorum) luogo in cui era custodita anche l'epigrafe riprodotta nella seconda vignetta (cat. 95) inserita a pagina 46 del volume, che riporta i nomi di due consoli romani cui furono tributati gli onori trionfali e significativamente collocata alla fine del testo tipografico relativo ai Trionfi. In essa si legge infatti: ... PALMAM DEDIT / [SEXTVS] APPVLEIVS EX HISPANIA [VII K FEB]R TRIVM[PHAVIT] / PALMAM DEDIT / [L. SEM]PRONIVS ATRATINVS EX AFRICA VI [sic, in realtà IV] EIDVS OCTO / [BRIS T]RIVMPHAVIT / PALMAM DEDIT (CIL I, I, 78) Nella vignetta l'incisore rappresentò abbastanza fedelmente uno dei due frammenti posseduti dai Barberini relativi ai Trionfi e denominati Fasti Barberiniani come è possibile vedere confrontando un'immagine che riproduce l'epigrafe (cfr. Degrassi, 1963, XIII, I, p. 344, frammenti CIII, CIV e Beard, 2007, p. 66 e pp. 303-305, fig. 37) La lacunosa iscrizione elenca i nomi dei consoli Sesto Appuleio, vincitore della campagna di Spagna, e Lucio Sempronio Atratino vittorioso della campagna in Africa, ai quali fu riservato l'onore della parata trionfale, rispettivamente, nel 26 e nel 21 a.C. Il testo completo dell'epigrafe è citato pure nell'opera a cura di Luigi Cardinali (1825, II, p. 97) dove è presente anche quello dell'altra epigrafe relativa ai Fasti posseduta dai Barberini (Cardinali, 1824, I, p. 208). Nella casa della nobile famiglia era custodita anche la tavoletta in bronzo recante l'iscrizione del pretore Lucio Cornelio parzialmente riportata nella vignetta della Praefatio (cat. 91).
Le due matrici presentano numerosi interventi a bulino: oltre all'esecuzione delle lettere capitali che compongono le iscrizioni all'interno delle due lastre di marmo rappresentate, si notano molte riprese a bulino nelle zone d'ombra ai lati del frammento lapideo e, in primo piano, dove sono delineati i resti di antiche decorazioni e un capitello rovesciato.
Nella lastra cat. 94 si osserva l'eliminazione, mediante raschietto e brunitoio, di un segno verticale che era stato tracciato ad acquaforte tra le parole RIVMPHAVIT e PALMAM nell'ultima riga. In corrispondenza di tale cancellazione sul rame si riscontra anche la presenza di un lungo graffio orizzontale, di natura accidentale, non rilevabile sulle corrispondenti stampe.Bibliografia
- Focillon, 1967, n. 425, p. 312
- Wilton-Ely, 1994, n. 557, p. 611
- Ficacci, 2000, n. 481, p. 391.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Giovanna Grumo