Veduta dell'avanzo del Portico di M. Emilio Lepido
1746-1756 (Sec. XVIII)
mm 133 x 198, spess. 1,2-1,4
Osservazioni:
Osservazioni: Usata come magazzino e spazio commerciale, il Portico di Emilio serviva il complesso dell’
Emporium edificato nel 193 a.C. da Marco Emilio Lepido e Lucio Emilio Paolo tra l’Aventino e il Testaccio (Gros, Torelli 2007). Il grande edificio, i cui resti sono rintracciabili oggi nei pressi di via Marmorata, è dimostrato in pianta e sezione nel Tomo IV delle
Antichità Romane, alla tavola XXXXVIII (cat. 253), mentre in questa figura lo vediamo in prospettiva, incorniciato da un arco.
Una cornice architettonica che inquadra la veduta in prospettiva diagonale è soluzione compositiva usata da Piranesi anche altrove, per esempio nel
Ponte magnifico con logge in
Prima Parte di Architetture e Prospettive (
M-1400_335b, Mariani 2010, cat. 9) e nell’
Arco di Costantino contenuto in
Alcune vedute di archi trionfali (
ibidem cat. 51): qui l’effetto illusionistico è accentuato dal gruppo di pietre e colonne spezzate che sporge sulla fascia dell’iscrizione, sormontato da una figurina rivolta con gesto teatrale verso le rovine. La lavorazione della matrice, interamente condotta ad acquaforte, sfrutta la modulazione chiaroscurale delle morsure successive digradando progressivamente le ombre dagli elementi in primo piano, lungo l’edificio e fino al fondo più chiaro. Il lungo taglio che attraversa verticalmente la lastra nel centro, effetto di un danno meccanico subito dalla matrice prima di ricevere la figurazione o traccia di una lavorazione precedente presente negli esemplari di prima edizione consultati, è stato abraso e corretto con piccoli tratti a tecnica diretta in una fase successiva all’edizione romana del 1784, da collocarsi più precisamente tra la fuga di Francesco da Roma e la compravendita tra gli editori Firmin-Didot e la Calcografia Camerale.