1762 (Sec. XVIII)
mm 242 x 360; spess. 1,5-1,8
Sul verso della matrice: grande base di colonna con fusto scanalato, ripetuta specularmente nell'altra metà della lastra.
Osservazioni:
Osservazioni: Piranesi ha spostato il suo campo di indagine a Nord, illustrando gli avanzi del lastricato dell'antica via Flaminia, che uscendo da Porta del Popolo giunge fino a Ponte Molle, attuale Ponte Milvio, secondo la tesi piranesiana il punto più a settentrione del Campo Marzio.
Da un punto di vista stilistico la resa grafica della sfaldatura della roccia è trattata con segni ad acquaforte rapidi e
ductus semplificato, così come l'area del terreno in basso, analogamente a quanto osservato per le tavv. 17, 23, 29, catt. 116, 122, 128. A conferire forza all'immagine contribuiscono infatti i profondissimi ritocchi a bulino distribuiti sui massi in alto, sulla rupe e sui massi a terra.
Una piccola porzione di cielo sul margine in alto a sinistra è caratterizzato dall'infittimento delle sottili linee orizzontali all'acquaforte, per conseguire in stampa un punto di massimo scuro.
Si noti inoltre la singolare risoluzione grafica delle linee che solcano la superficie piana delle grandi pietre a terra, del tutto analoga a quella del lastricato dell'antica via Appia nel Tomo III delle
Antichità Romane (cfr. Mariani, 2014, cat. 149). Si tratta infatti di uno degli stilemi che caratterizzano la produzione grafica di Piranesi e della bottega da lui istruita, e che assumono particolare rilevanza nelle sue tavole dalla metà degli anni Cinquanta in poi.
L'incisione sul verso della matrice è da mettere a stretto confronto con la base che ricorre nella tavola 23, della serie di Francesco Piranesi
Raccolta de' Tempj antichi, 1780 relativa al primo ordine interno del Pantheon (
M-1400_278), come suggerito da Monferini (1967, p. 266, n. 468), che però la metteva a confronto con la tavola 22 della stessa serie. Il fatto che sul verso di una matrice per
Il Campo Marzio compaiano elementi figurativi da raffrontare con opere di Francesco Piranesi denota che il metodo operativo della bottega piranesiana - esercitarsi sui versi delle matrici prima di affrontare una nova composizione su un recto – continuava a essere applicato su tutte la matrici del fondo anche nei decenni che seguirono la morte di Giambattista. Si tratta quindi di esercitazioni condotte dalla bottega Piranesi, o da Francesco direttamente, dopo la morte del padre (per le considerazioni su questo argomento cfr. cat. 114).