Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
[Vari capitelli]
Inventario
Numero inventario: M-1400_300
Inventario storico di categoria: 1400/300
Nuovo inventario di categoria: 10800
Stampa corrispondente: S-CL2399_18897IVS2: CL2399_18897
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: [Vari capitelli]
Serie: Della magnificenza ed architettura de' romaniDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1761 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 481 x 284; spess. 1,7-2,0
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a sinistra:
300 Tab. XV.
Dall'alto a destra:
In Basilica S. Ioannis / Lateranensis;
In Basilica S. Mariae in Cosmedin, / et in templo Divi Sabbae; sotto:
Corona, quae / adservatur in / cavo aedium / Farnesianarum;
In vinea J. Lepri / prope aedem Di= / vae Agnetis extra muros.; sotto ancora:
In hortis Farnesianis; sotto ancora:
In vinea J. Lepri;
Capitulum antea impositum in templo / Divi Laurentij extra muros;
In vinea J. Lepri.
In basso a sinistra:
Piranesi F. Osservazioni:
Osservazioni: La sequenza di elementi architettonici riccamente decorati, introdotta con la tavola IV (cat. 32), prosegue con sei immagini (catt. 42-50) raffiguranti per lo più cose "che han poca relazione al vero" (p. 20, in particolare l'autore indica le tavv. XIV-XVII e XIX). Le prime tre matrici di questo gruppo (catt. 42-44) illustrano prevalentemente diverse tipologie di capitelli, mentre le altre (catt. 45-50) ritraggono anche fregi, architravi, corone, mensole, colonne e trabeazioni. Sono immagini didascaliche il cui valore si lega oggi soprattutto all'importanza che assumono per la ricerca archeologica, in quanto tra i numerosi frammenti riprodotti compaiono esemplari ormai dispersi come il capitello a foglie d'acqua e abaco scorniciato della tavola XIV (cat. 42), proveniente dalla Villa Casali (cfr. Santolini Giordani, 1989, p. 153, n. 116); o la colonna con scanalature tortili vista da Piranesi nella Vigna dei Gesuiti sull'Aventino e delineata nella tavola XVI (cat. 44; cfr. Flaminio, 2011, p. 593).
L'impostazione compositiva e il segno grafico che caratterizza le tavole in esame (XIV, XV, XVI) ricalca le modalità rappresentative già analizzate nelle schede precedenti (catt. 32-41). Le incisioni sono eseguite quasi totalmente ad acquaforte, sulla traccia di linee di costruzione condotte a secco sul rame; sporadici ritocchi a bulino talvolta rafforzano il tono delle ombreggiature (vedi in particolare cat. 43) oppure mettono in risalto i contorni delle figurazioni. Nella tavola XVI (cat. 44), inoltre, la tecnica diretta è stata usata anche per modificare il tracciato ad acquaforte in corrispondenza delle foglie che fuoriescono sul lato destro del terzo capitello centrale dall'alto, dove i segni del fogliame sono stati prolungati col bulino per accentuare l'effetto di aggetto. Questa scelta di demandare in modo pressoché esclusivo gli effetti di rilievo e chiaroscuro alla qualità grafica del disegno, piuttosto che alle potenzialità del bulino, appare lontana dal modus operandi tipico delle incisioni di Piranesi e lascia supporre che l'esecuzione delle matrici sia da addebitare alla bottega.
Sulle lastre delle tavole XV e XVI (catt. 43-44) si segnalano delle abrasioni da correzione in corrispondenza di alcune iscrizioni relative alle didascalie (vedi sotto la parola Lepri, cat. 43; e sotto le parole PP. Soc. Jesu e templi divae Priscae in Aventino, cat. 44) e ai numeri di tavola. Tali modifiche, già presenti nelle stampe di prima edizione, sembrano correlate a un aggiornamento delle indicazioni pertinenti alla collocazione dei reperti e alla sistemazione delle tavole all'interno del volume, avvalorando l'ipotesi che alcune matrici furono oggetto di una revisione prima della loro pubblicazione (cfr. cat. 29). Le altre abrasioni presenti sulla superficie dei rami sono invece da ricondursi a interventi di "restauro" successivi alla prima edizione, in quanto i loro effetti sono visibili solo a partire dagli esemplari tirati da Firmin Didot (vedi in particolare il capitello lateranense riprodotto sulla matrice cat. 43, dove in corrispondenza del margine superiore destro il tracciato segnico risulta parzialmente eraso).
Durante i restauri eseguiti in occasione di questo studio, infine, è stato riscontrato sul rovescio della matrice realizzata per tavola XIV (cat. 42) un piccolo tracciato a bulino di forma romboidale, inciso probabilmente per testare la lama dello strumento prima di una sua utilizzazione.Bibliografia
- Petrucci, 1953, n. 300, tav. 15, p. 257
- Focillon, 1967, n. 947, p. 361
- Wilton-Ely, 1994, n. 775, p. 843
- Ficacci, 2000, n. 452, p. 371.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Ciro Salinitro