Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
Pianta del Tempio di Giunone dentro i Portici d'Ottavia
Inventario
Numero inventario: M-1400_216a
Inventario storico di categoria: 1400/216a
Nuovo inventario di categoria: 10703
Stampa corrispondente: S-CL2396_18805IVS2: CL16247
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: Pianta del Tempio di Giunone dentro i Portici d'Ottavia
Serie: Le antichità romaneDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con ritocchi a bulino;
Misure: mm 412 x 265, spess. 1,5-1,9
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a sinistra: XLIV / 216.a
In alto: PIANTA DEL TEMPIO DI GIUNONE DENTRO I / PORTICI D'OTTAVIA
In basso: Questo Tempio fù architettato, e fabricato a spese di due persone ricche cioè di Saurone e Batraco di Laconia / La tinta più nera segnata colle lettere A. B dimostra la parte ch'oggi esiste. Le tre Colonne A di marmo / Salone si vedono nella Casa del Sig.r Altobelli vicino alla Pescaria, e gli altri muri della Cella del Tem=/ pio B si vedono nella Cantina prossima del Sig.r Francesco Battilana. C Edicola del Tempio.
Stampe
Osservazioni:
Osservazioni: Il tempio di Giunone Regina sorgeva all’interno del portico d’Ottavia parallelo al tempio di Giove Statore. Fu dedicato nel 179 a.C. dal censore Marco Emilio Lepido ed è menzionato da Plinio (Plin. Nat. Hist. 36.43; LTUR, A. Viscogliosi, Porticus Octaviae, pag. 141). I pochi resti visibili ai tempi di Piranesi permangono tuttora negli edifici circostanti e sono evidenziati nella pianta della tavola XLIV (cat. 247) con morsure approfondite di acquaforte, che producono una tinta più scura, e pochi ritocchi a bulino.La tavola successiva (cat. 249) mostra la ricostruzione ipotetica della sezione frontale del tempio, evidenziando con una tinta scura le colonne rimaste in piedi, e della sezione di uno dei lati, di cui restavano alcuni avanzi del muro della cella e del pavimento in marmo. La matrice è lavorata ad acquaforte con pochissimi ritocchi a bulino nei capitelli e nelle scanalature delle colonne; si segnalano correzioni nelle misure dei capitelli in alto a sinistra e della base delle colonne in basso a sinistra; tracce del disegno preparatorio sono visibili in corrispondenza dello stipite indicato con la lettera F.La terza tavola (cat. 250) analizza il particolare di un capitello del tempio e della modanatura dello stipite. L’impostazione della pagina e il metodo descrittivo sono desunti, come si è già notato, dalle tavole inerite in Les édifices antiques de Rome di Desgodetz (vedere cat. 233). Dal punto di vista tecnico, la matrice non rivela particolarità: il mirabile capitello corinzio dalle cui foglie scolpite si sviluppa naturalmente una vegetazione ruderale è realizzato ad acquaforte con pochi ritocchi a bulino nelle volute della scalpellatura, e nelle scanalature della colonna.Bibliografia
- Petrucci, 1953, n. 216a, tav. 44, p. 241
- Focillon, 1967, n. 380, p. 310
- Wilton-Ely, 1994, n. 514, p. 568
- Ficacci, 2000, n. 372, p. 311.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Mariasole Garacci