1746-1756 (Sec. XVIII)
mm 131 x 196, spess. 1,4-1,6
Osservazioni:
Osservazioni: In questa tavola, da leggersi a completamento di quanto illustrato nella figura precedente (Wilton-Ely 1994A, pp. 65-67), è rappresentato il prospetto interno di Porta San Lorenzo, con riferimento ai restauri che gli imperatori Augusto, Tito e Caracalla fecero dei tre condotti dell'acqua Giulia, Tepula e Marcia evidenziati in sezione, secondo le iscrizioni riprese da Piranesi sopra il fornice (
Indice, n. 23; cfr. cat. 27, lettera “E” della legenda; cfr. LTUR,
Aqua Iulia,
Aqua Marcia,
Aqua Tepula, pp. 225-226). Lo stesso soggetto fu ripreso dall'autore pochi anni dopo, con lo stile e la tecnica propri della veduta, ne
Le Rovine del Castello dell'Acqua Giulia (1761,
M-1400_394-405), dove viene illustrata la condizione della porta all'epoca, con il livello di calpestio del terreno che raggiunge quasi la linea d'imposta dell'arco, e con i caseggiati moderni addossati alle antiche mura.
La scelta compositiva, frequente nelle
Antichità e già nota nella tradizione incisoria di opere prevalentemente a carattere didascalico, di applicare un cartiglio sull'immagine per inserire un dettaglio del disegno – in questo caso la pianta - è finalizzata a evitare la monotonia di una figurazione comunque tecnico-dimostrativa, risolta quasi completamente a acquaforte. I pochi rientri col bulino nel tracciato corroso dall'acquaforte sono presenti nell'ombra del cartiglio, in basso e sulla sinistra, per separare i due piani della figurazione; sempre ricorrendo alla tecnica diretta vengono approfondite le ombre nello spazio in basso a sinistra, tra l'arcata interrotta e il muro che chiude sul margine a sinistra, e all'interno dei tre condotti in sezione; si rilevano infine brevi tratti orizzontali a bulino per scurire le sottili fasce d'ombra che si sviluppano in altezza sotto le due arcate. Per le elementari caratteristiche dell'inciso la tavola deve ritenersi un lavoro di bottega.
Sulla matrice in alto a sinistra compare una leggera brunitura sotto l'iscrizione
Fig.1, presumibilmente tesa a alleggerire il tracciato orizzontale dei segni a acquaforte nel momento in cui venne inciso in Calcografia il numero arabo dell'inventariazione “
12 a”
(Mariani 2010, p. 12, n. 17).
Sul verso numero
31 graffito, indicazione forse funzionale a una sistemazione della matrice durante le varie vicissitudini subite da questo fondo.