1746-1756 (Sec. XVIII)
mm 133 x 199, spess. 1,0-1,3
Osservazioni:
Osservazioni: Il grande arco a tre fornici fatto erigere dal Senato e dal Popolo Romano per il decennale dell’impero di Costantino e in ricordo della sua vittoria su Massenzio a Ponte Milvio nel 312, fu decorato con largo uso di statue e rilievi di spoglio di epoca traianea, adrianea e antonina, mentre realizzati
ex novo sono i fregi al di sopra dei fornici laterali e sui fianchi (che narrano l’impresa di Costantino dalla partenza da Milano, all’assedio di Verona, alla battaglia di Ponte Milvio per finire con le cerimonie della
Oratio e della
Liberalitas), i rilievi sui plinti delle colonne e nei pennacchi dei fornici, e i due tondi laterali. La clamorosa distanza tra il linguaggio greco-romano e mimetico dei pezzi di spoglio (forse scelti e impiegati con il preciso intento propagandistico e celebrativo di legare il nuovo potere alle figure dei giusti imperatori del II secolo) e la ritmica, astratta bidimensionalità dei rilievi costantiniani (“La scultura di quest’Arco... è di una infelice maniera” scrive Piranesi nell’
Indice, n. 307), è stata interpretata come una rivoluzionaria, volontaria “perdita del centro” in vista di un nuovo discorso politico e culturale ed è considerata l’episodio inaugurale dell’arte medioevale (Romanini 1996, pp. 11 e ss.; Pensabene, Panella 1999).
Colto dal medesimo punto di vista ma incorniciato nella quinta di un arco ribassato, il monumento è raffigurato in
Alcune vedute di archi trionfali (Mariani 2010, cat. 51), e torna in due immagini nelle
Vedute di Roma (1760,
M-1400_784; 1771,
M-1400_777; Hind 1922, p. 37). L’uso pittorico delle successive morsure di acquaforte consente una sensibile variazione delle superfici a rilievo del monumento, con pochi ritocchi a bulino in basso, a ridosso della filettatura di bordo, nell’intradosso del fornice centrale e nell’area in ombra delle due colonne scannellate a sinistra.