1746-1756 (Sec. XVIII)
mm 118 x 276, spess. 1,2-1,5
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Osservazioni:
Osservazioni: L’arco trionfale a tre fornici sopra la Via Sacra fu eretto nel 203 d.C. in onore di Settimio Severo per celebrare le vittorie sui Parti conseguite nelle campagne del 195 e del 197-198 con i figli Geta e Caracalla. Il monumento, con la ricca decorazione costituita da trofei, Vittorie alate e altri preziosi motivi, e da quattro pannelli narrativi al di sopra dei fornici minori, si è conservato perché inglobato nelle costruzioni medievali e in buona parte interrato nel piano del Campo Vaccino, come si vede in questa e in altre immagini raccolte nelle
Vedute di Roma (1772,
M-1400_762; 1775,
M-1400_766; Hind 1922, p. 36) che ci restituiscono l’aspetto del Foro Romano prima dei grandi lavori di scavo condotti dopo l’Unità d’Italia da studiosi come Pietro Rosa, Giuseppe Fiorelli, Rodolfo Lanciani, Giacomo Boni.
Questa veduta, disposta su una matrice oblunga, è colta avendo alla propria destra il Campidoglio e la chiesa dei Santi Luca e Martina alle spalle: ci mostra insieme all’Arco i resti del Tempio di Vespasiano e Tito, ritenuto al’epoca di Giove Tonante, e del Tempio della Concordia, oggetto della veduta successiva (cat. n. 57). Spostata dalla parte della faccia meridionale del monumento, ma molto simile per il formato del supporto e la disposizione longitudinale, era una piccola veduta dell’Arco di Settimio Severo (Mariani 2010, cat. 55) incisa con stilemi e tecnica ancora giovanili tra il 1743 e il 1748 per il volume
Alcune vedute di Archi Trionfali, tratta, come la veduta del
Ponte Senatorio oggi detto Ponte Rotto (Mariani 2010, cat. 56), da disegno di Israel Silvestre. La matrice è lavorata ad acquaforte con morsure successive, ma il lato in ombra dell’arco è stato ritoccato con il bulino; una sottile abrasione longitudinale sul lato sinistro, ribattuta sul
verso, non compromette il risultato in stampa.