Piranesi Giovanni Battista
Mogliano Veneto (?), 1720 - Roma, 1778
Veduta dell’Arco di Gallieno
Inventario
Numero inventario: M-1400_27b
Inventario storico di categoria: 1400/27b
Nuovo inventario di categoria: 10457
Stampa corrispondente: S-CL2393_18604IVS2: CL16162
Collocazione: Calcoteca
Autori
Incisore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Disegnatore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Inventore: Piranesi Giovanni Battista (1720/ 1778)
Soggetto
Titolo proprio: Veduta dell’Arco di Gallieno
Serie: Le antichità romaneDenominazione raccolta: Firmin Didot (Piranesi)Oggetto
Definizione: matrice incisa
Cronologia
Datazione: 1746-1756 (Sec. XVIII)
Dati tecnici
Materia e tecnica: Acquaforte su rame con interventi a bulino;
Misure: mm 134 x 200, spess 1,4-1,6
Iscrizioni
Iscrizioni: In alto a destra:
Fig. II; in basso:
A
. Veduta dell’Arco di Gallieno. B
. Castello di una parte dell’Acqua Giulia. C
. Monumento delle Acque Mar=/ cia, Tepula, e Giulia a Porta S. Lorenzo. D
. Monumento delle Acque Claudia, e Anione Nuovo a / Porta Maggiore. E
. Archi Neroniani che ricevevano una parte dell’Acqua Claudia · Piranesi Architett. dis. inc. Osservazioni:
Osservazioni: Il cosiddetto Arco di Gallieno, al termine del clivus Suburanus, è il fornice maggiore superstite dell’antica Porta Esquilina, restaurata in blocchi di travertino in età augustea, e deve il nome all’iscrizione posta nella cornice sotto l’attico nel 262 dal prefetto Marco Aurelio Vittore con dedica all’imperatore Gallieno e a sua moglie Cornelia Salonina.
In questa immagine Piranesi elimina la chiesa altomedievale dei Santi Vito e Modesto, ricostruita nel 1477 da Sisto IV a ridosso del’Arco, e tutti gli elementi moderni del paesaggio visibili, invece, in due immagini giovanili dello stesso soggetto raccolte in Varie vedute di Roma antica e moderna (edita da Amidei nel 1745) e in Alcune vedute di Archi Trionfali (Mariani 2010, cat. 73): in questo modo sono abbracciati in una veduta immaginaria il castello dell’Acqua Giulia, appena visitato, Porta San Lorenzo e Porta Maggiore poco distanti, e il condotto neroniano che da quest’ultima, secondo i rilievi di Piranesi, prendendo parte dell’Acqua Claudia, si diparte. La figurazione è stata interamente realizzata ad acquaforte, senza ricorso al bulino, modulando attraverso morsure successive i chiaroscuri e il cielo composto da grandi campiture di linee.Bibliografia
- Petrucci, 1953, tav. 26, fig. 2, p. 243
- Focillon, 1967, n. 194, p. 302
- Wilton-Ely, 1994, n. 329, p. 379
- Ficacci, 2000, n. 185, p. 196.
- MISITI, Maria Cristina; SCALONI, Giovanna (ed.), Giambattista Piranesi: sognare il sogno impossibile, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, 2022, libro multimedia.
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Provenienza: Acquisto
Compilazione
Compilatore: Mariasole Garacci