Anonimo
Circi Castrensis Caracalli
Inventario
Numero inventario: S-FC131654
Cronologia matrice: Sec. XVI
Collocazione: Gabinetto Disegni e Stampe, Fondo Corsini; cartella FN235
Autori
Incisore: Anonimo Inventore: Panvinio Onofrio (attivo sec. XVI)
Ambito culturale: italiano
Soggetto
Identificazione: Roma, Via Appia, Circo di Caracalla
Titolo proprio: Circi Castrensis Caracalli (da stampa)
Fondo: Fondo CorsiniCronologia
Datazione: XVI Sec. (seconda metà)
Dati tecnici
Misure: mm. 310 x 441
Misure foglio: mm. 373 x 516
Materia e tecnica: acquaforte
Stato di conservazione: mediocre (macchie, pieghe)
Iscrizioni
Iscrizioni: In basso, al centro: «EIUS DEM CIRCI ICHONOGRAPHIA»
In basso, al centro: «CIRCI-CASTRENSIS-CARACALLI VULGO APPELLATI AD TERTIUM AB URBE LAPIDEM»/ «Ex his quae supersunt vestigis accurata delineatio. Onuphri panvinis Veronensi autoris aenois formis Anno Sal.ꚙ D. L XXX. gre.XIII. Pont.Max.Venetis cum privilegis»
Opera illustrata
Opera illustrata: Onuphrii Panvinii Veronensis, De ludis circensibus, libri II. De triumphis, liber unus
Editori/Stampatori
Editore: Panvinio Onofrio (Verona 1530/ Palermo 1568)
Luogo e data di edizione: ? (1580)
Osservazioni:
Osservazioni: Onofrio Panvinio fu uno dei più grandi studiosi dell’antichità romana durante il corso del Rinascimento. Veronese di nascita, frate agostiniano per necessità, raggiunse Roma giovanissimo per laurearsi approcciandosi in modo enciclopedico alla cultura umanista e alla storia ecclesiastica, soprattutto quella papale. Grazie al prestigio raggiunto con gli studi teologici ricevette l’incarico-ottenuto nel 1556 grazie a papa Pio IV-di correttore e revisore dei libri della Biblioteca Apostolica Vaticana. Grazie all’illustre patrocinio del cardinale Alessandro Farnese, il Panvinio poté completamente dedicarsi agli studi antiquari, concentrandosi sulla storia romana, sulle sue istituzioni civili, militari e religiose e sui resti monumentali che osservò analiticamente elaborando numerosi scritti.
La presente incisione fa parte del corredo iconografico di uno dei maggiori elaborati sull’antichità romana del veronese: la monumentale opera
De ludis circensibus. Dedicato al tema dei circhi romani e ai relativi giochi connessi, fu pubblicato postumo nel 1596 e, successivamente, in una seconda edizione stampata nel 1600 a Venezia dall’editore senese Giovanni Battista Ciotti. Scritto in lingua latina e diviso in due tomi il
De ludis ha come oggetto molti degli aspetti-per come conosciuti nel Cinquecento- relativi al mondo degli spettacoli circensi romani: dalle diverse tipologie architettoniche dei monumenti alle modalità di svolgimento dei vari giochi, fino alle cerimonie e ai riti celebrati nelle diverse feste sacre ai romani. La grande presenza di particolari si accompagna a un ricchissimo apparato iconografico, corredo che si ispirò ad alcune tipologie incisorie contenute nelle maggiori opere a stampa del tempo dedicate alle antichità romane, tra tutte
Vestigi delle antichità di Roma (1575).
L’esemplare reca una analitica raffigurazione del Circo di Massenzio, una delle emergenze monumentali più note e importanti della Via Appia del suburbio romano. Il Circo di Massenzio si trova infatti, tra il secondo e il terzo cippo della
Regina Viarum e fu costruito dall'imperatore Massenzio durante il suo breve regno (306-312) attestandosi come una delle più grandi arene dell’antichità. Come descritto dal Panvinio nel
De Ludis Circcensibus il monumento era comunemente chiamato "Circo di Caracalla". La causa di tale indicazione è da ricercarsi nella scoperta di monete con l’effige dell'imperatore Caracalla, coniate con la raffigurazione di un circo dall'aspetto simile. Solo nel 1825, il ritrovamento di alcune iscrizioni consentì la corretta identificazione del monumento. Sullo sfondo che costeggia il circo possiamo notare due altri importanti monumenti della cosiddetta Valle della Caffarella: il Mausoleo di Cecilia Metella (identificabile dall'iscrizione) e un imprecisato
Sepulchra antiqua, probabilmente riferito al Tempio di Cerere e Faustina poi divenuto Chiesa di S.Urbano.
Bibliografia
- Bauer S., La transizione storiografica tra Rinascimento e Controriforma: il caso di O. P., in "La transizione come problema storiografico", H.G. Haupt, Bologna 2013, pp. 129-149
- Humphrey J.. Roman Circuses: Arenas for Chariot Racing, Berkeley, University of California Press, 1986
- Lurin E., La gravure "antiquaire" Rome vers 1550, in "L’artiste et l’antiquaire", 2017, pp.123-125
- Onuphrii Panvinii Veronensis, De ludis circensibus, libri II. De triumphis, liber unus, Venetiis : apud J.B. Ciottum Cenensem, 1600
Condizione giuridica
Condizione giuridica: Proprieta' dell'Accademia dei Lincei
Provenienza: deposito; Accademia dei Lincei; 1895
Fonti e documenti di riferimento
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