Napoletano Filippo

Napoli (?), 1587 - Roma, 1629

HEU QUAM MORS VIBRAS NON EUITABILE TELUM QUO PREUNT ..

Inventario

Numero inventario: M-1811_12
Inventario storico di categoria: 1811/12
Nuovo inventario di categoria: 19725
Stampa corrispondente: S-CL3192_17208
Collocazione: Calcoteca

Autori

Incisore: Napoletano Filippo (1587/ 1629)
Disegnatore: Napoletano Filippo (1587/ 1629)
Inventore: Napoletano Filippo (1587/ 1629)

Soggetto

Titolo proprio: HEU QUAM MORS VIBRAS NON EUITABILE TELUM QUO PREUNT ..
Serie: "Gli scheletri" di Teodoro Filippo di Liagno
Denominazione raccolta: Fondo Barberini

Oggetto

Definizione: matrice incisa

Cronologia

Datazione: 1620-1621 (Sec. XVII)

Dati tecnici

Materia e tecnica: rame; acquaforte
Misure: mm. 143 x 87

Iscrizioni

Dedica: Johannes Faber

Osservazioni:

Osservazioni: Da M-1811_1 a M-1811_19 le matrici appartengono alla serie de "Gli scheletri" di Teodoro Filippo di Liagno detto Filippo Napoletano dedicata a Iohannes Faber, edita a Firenze tra il 1620 e il 1621 (cfr. G. Gentile 2019).
Tra le 19 matrici degli "Scheletri" due recano tracce di incisione anche sul verso: questa con lo scheletro umano armato di arco e faretra, e la M-1811_7 con lo scheletro di un "Cignale".
La matrice oggetto della presente scheda ha sul verso la testa e parte delle ali di un mostro dalla lunga coda che passa sopra le sue stesse corna; l'altra (per la quale si rimanda alla scheda propria) le ali chelate di un diavolo.
Fu per prima la studiosa Monica Manfrini (1977) a riconoscere nelle figurazioni appena percettibli due frammenti della prima versione delle Tentazioni di Sant'Antonio di Jacques Callot (1616-1617): non soddisfatto del risultato, l'incisore aveva tagliato la lastra nel margine in alto e sui due margini laterali, regalando quegli scampoli di rame al suo amico Napoletano, che li reimpiegò sull'altro lato per due dei suoi scheletri.
Callot portò con sé la matrice così rifilata in Lorena, dove fu ritrovata pressoché inservibile nel 1740 (E. Meaume, Recherches sur la vie et les ouvrages de Jacques Callot, Parigi 1860). Un'impressione di questa lastra tagliata e assai rovinata è oggi nelle collezioni del Princeton University Art Museum. Sempre nella stessa collezione si conserva la stampa della prima versione delle Tentazioni, che precede l'intervento distruttivo eseguito sulla lastra, dalla quale evidentemente furono tirati solo pochi esemplari di prova, e la stampa della seconda versione delle Tentazioni di Sant'Antonio (1635), sul quale soggetto Callot ritornò una ventina di anni dopo.
[Serie completa]

Bibliografia

  • G. Gentile, I Barberini e le stampe: analisi di un fondo di matrici dell'Istituto centrale per la grafica [tesi di dottorato], Roma, Università "La Sapienza", 2019  

Condizione giuridica

Condizione giuridica: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
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